Rosario Tornese

Nasce nel 1964 ad Altavilla Milicia in provincia di Palermo. Conseguita la maturità artistica nel 1983, continua il suo percorso di studi seguendo la propria inclinazione e nel 1987 si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Nel 1988 a Monreale, alla presenza di Leonardo Sciascia, padrino dell’evento, inaugura e dirige insieme ad altri giovanissimi colleghi il “Priapo”, galleria e stamperia, ma soprattutto luogo d’incontro e di dibattito divenendo in quel periodo uno spazio di primaria importanza, un punto di riferimento per artisti di diversa formazione e di eterogenea matrice etnica e culturale. Frattanto Rosario diviene titolare della cattedra per l’insegnamento del Laboratorio Artistico di Arti Figurative Pittura presso il Liceo Artistico Regionale Renato Guttuso di Bagheria (Pa). Negli anni espone in diverse mostre collettive e personali. Tra queste si ricorda “Un guizzo, un tenebrore”, curata da Aldo Gerbino presso il Loggiato San Bartolomeo della Fondazione Sant’Elia di Palermo e “Honor vacui” curata da Arrigo Musti e Salvatore M. Tornese presso L’Oratorio di San Lorenzo in occasione della XII edizione della Settimana delle Culture in collaborazione con l’Associazione dei Musei Siciliani, 2023. Sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. Tra le opere musealizzate è possibile citare: “ Red Beetle on the leaf ” e “Pyrrhocoris apterus adulto”, acquisite nel 2013 dal Museo Guttuso di Bagheria. L’opera “Natura in un metro di cielo”,  facente parte della collezione permanente della pinacoteca d’arte contemporanea del Museo Civico di Castelbuono, Castello dei Ventimiglia (Pa) aggiunta nel 2014. Sempre nello stesso anno, “Ritratto di Ezio Pagano”, è entrata a far parte della raccolta delle opere di MUSEUM, Osservatorio dell’arte contemporanea in Sicilia, Bagheria, (Pa). Nel 2015 l’opera “Maschio di Cetonide” è stata aggiunta alla Quadreria Mediterranea di Palazzo Steri Chiaramonte, collezione di Arte Contemporanea di proprietà dell’UNIPA il cui nucleo prestigioso è costituito dalla grande tela di Renato Guttuso, La Vucciria. Spaziando negli anni tra ricerche artistiche distanti e servendosi di tecniche diverse, accomunate comunque da un uso sperimentale del colore, Rosario  ha sempre portato avanti il proprio interesse senza lasciarsi condizionare da mode e correnti del momento: da suggestivi microcosmi entomologici la cui vibrante vita emerge dalla pittura materica come trionfo della natura, a mondi di personaggi scultorei in particolar modo Canoviani e Serpottiani su lamiere corrose, ossidate e deturpate col proposito di denunciare lo stato attuale di quel patrimonio artistico italiano poco valorizzato. Innovazioni novecentesche in campo artistico vengono approfondite con soluzioni innovative ed attuali.