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Labirinto di Arianna

Antonio Presti

Presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, Antonio Presti è un siciliano che ha deciso di dedicare tutto se stesso, compreso il suo patrimonio personale, per far trionfare l’arte in tutte le sue forme. È impegnato da anni a creare una coscienza legata alla cultura ma soprattutto ad uno spirito etico, che si forma proprio attraverso un rapporto differente con la bellezza. Nato a Messina il 12 Maggio 1957, nel 1982 costituisce l’Associazione Culturale Fiumara d’Arte. Studia ingegneria edile all’Università di Palermo prima di abbandonare gli studi per portare avanti l’impresa del padre scomparso, un’avviata azienda a Castel di Tusa specializzata nella produzione di materiali per la costruzione di strade, all’età di 29 anni capisce che la strada aperta dal padre non rappresenta il suo futuro. Il valore eccessivo attribuito al denaro è in contrasto con la sua filosofia di vita; capisce che è importante dare un senso all’esistenza e sceglie l’arte come dimensione che permetta di dare continuità alla vita. Decide così di dedicarsi anima e corpo alla sua vocazione di “artista” e L’arte e l’etica diventano i due obiettivi conduttori di tutte le sue scelte. In ricordo della figura paterna, s’immagina un percorso artistico che esprima continuità tra la vita e la morte, a simboleggiare la conservazione della memoria attraverso l’arte contemporanea. Nasce così il Parco scultoreo di Fiumara d’Arte. Le due opere qui proposte, sono solo esemplari di un più ricco complesso di interventi di Land Art: “Labirinto di Arianna” di Italo Lanfredini, che rappresenta un percorso spirituale legato all’archetipo della maternità e al legame con la Madre Terra, e “Monumento a un poeta morto” di Tano Festa, poetica finestra che incornicia l’orizzonte del mare e affaccia sulla tensione all’infinito.

Labirinto di Arianna
ArtistaItalo LanfrediniAnno1988/'89DescrizioneQuest'opera in calcestruzzo patinato color terracotta, levigata dagli agenti atmosferici e dal passaggio dei visitatori, si erge su una collina. Concepito come viaggio interiore e non solo percorso fisico, stringe un legame con la cultura classica e l'esperienza della nascita, sottolineato sin da subito dall'ingresso ogivale che richiama le forme dell'organo genitale femminile. Il percorso non ha bivi o vicoli ciechi, ma un'unica strada da percorrere verso il centro, nel quale viene custodito un alberello d'ulivo, simbolo greco di saggezza e conoscenza. L'intero labirinto si offre come metafora del cammino che l'individuo compie verso il sapere durante la propria vita, una spiritualità che nasce dalla dimensione materna espressa dalla concentricità degli anelli, che lo lega al tema della Madre Terra e al mistero della fecondazione.Share