Claudio Josè Califano

Nasce a Palermo nel 1994, si diploma presso il Liceo Artistico Statale E. Catalano (PA) e successivamente, nella stessa città, continua i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti nel corso di Pittura. Deciso di ampliare le sue conoscenze e coltivare la sua passione per la grafica, si iscrive al biennio di Grafica d’Arte dove il suo lavoro muta e si consolida in uno stile personale fatto di stampe sia calcografiche che litografiche accompagnate da stampe digitali. Tra il 2014 e il 2023 prende parte a diverse esposizioni, soprattutto in Sicilia e, nel 2017, partecipa al X Premio Internazionale-Biennale d’Incisione, Città di Monsummano Terme; tra le ultime esposizioni, la collettiva “Filamenti_ Icone_Luce” presso Palazzo Fernandez (PA). Il suo lavoro si sviluppa attraverso i movimenti creati mediante l’utilizzo dello scanner, che gli permette di creare nuovi personaggi, ritratti sdoppiati, allungati, quasi similari a delle grottesche contemporanee, con lo scopo di evidenziare gli stati d’animo delle persone con cui entra in relazione in determinati momenti; vengono quindi generati dei disturbi tipici della Glitch Art, assimilabili ai disturbi della persona, del momento, dei sentimenti. Gli interventi cromatici creano movimento e valore intrinseco alle cose; i segni creati in post-produzione, accompagnati dalla scrittura automatica che richiama i lavori degli espressionisti astratti, vengono utilizzati come didascalia e come segno che scalfisce la materia. Tutto questo ha portato a una consapevolezza del lavoro tramite l’introspezione che indica il processo mentale per cui una persona guarda dentro di sé ed è in grado di analizzare le proprie esperienze: realizza un’auto-osservazione dei processi della sua coscienza (oggetti privati, fatti mentali o fenomeni), grazie alla quale riesce a conoscersi meglio. In questo caso, si fa carico del guardare all’interno degli individui per scovare la vera essenza della persona e portarne allo scoperto i suoi sentimenti verso il mondo. Ogni essere umano nasconde nell’Es, anche se in modo latente, la sua vera natura; dunque solo quando prende il sopravvento o avviene il processo introspettivo, questo esce e rivela la sua propria verità. Il suo lavoro è un assemblaggio di tecniche e momenti ben precisi.